La cura delle piccole cose, molte delle quali anche anti- che e preziose, è il suo mestiere, cui combina una passione raffinata per la musica grazie al suono del clarino del nonno paterno, che ha accompagnato e riempito tante sue giornate di bambino, perché la musica, talvolta, percorre le vene di una intera famiglia. Ma per arrivare a esser oggi chiamato maestro organaro, la strada non è stata semplice: appreso il mestiere da Alberto Lorenzini, Samuele, con dedizione e tenacia, ha infine spiccato il volo, aprendo la sua attività di restauratore nel 2006, nella bottega di Quarrata. Ma il respiro del lavoro di Maffucci, vista la particolarità e l’abilità che combina competenze delle più varie (dalla falegnameria alla lavorazione dei metalli), è ampio tanto quanto lo è il mondo. Ma è proprio a Pistoia che ha trovato una prestigiosa possibilità di esercitare la sua arte preziosa: è sugli organi Agati-Tronci infatti che il maestro ha avuto onore e responsabilità di lavorare, dando prova di rare e fini qualità di restauratore.