
«Benvenuto, con questo gesto di accoglienza nel nome di Cristo, nello Spedale di Sant’Andrea e San Jacopo, perché con fede e forza tu possa continuare il tuo cammino. E che l’Apostolo Giacomo sia sempre con te». Ogni pellegrino che entra nello Spedale di via Sant’Andrea, proprio accanto alla magnifica chiesa che ospita il pulpito, capolavoro di Giovanni Pisano, riceve queste parole di accoglienza mentre l’ospitaliere, che indossa l’antica mantellina con le con- chiglie, simbolo del Cammino di San Jacopo, gli versa sul piede l’acqua fresca, in segno di ristoro per quei piedi che tanto hanno camminato. Un gesto che riassume in sé il significato dell’impresa: camminare, cercando qualcosa dentro di sé e trovare accoglienza, nella semplicità e nell’umiltà di chi si inginocchia ai tuoi piedi. Uno di quegli ospitalieri è Paolo Rindi, delegato di Pistoia della Confraternita di San Jacopo di Compostella di Perugia, Capitolo Toscano che è fra i promotori del Cammino di San Jacopo.
“C’è una umanità che sta ripercorrendo quei chilometri. Prendete lo zaino e mettetevi in cammino. Non è una dimensione turistica, ma una preziosa dimensione interiore: dite ‘Buon Cammino’ a tutti i pellegrini che incontrate, li riconoscerete perché avranno uno zaino e una conchiglia”. Anche solo per questo Pistoia può essere una piccola Santiago.