A Popiglio c’è un libro medioevale con una miniatura di San Bartolomeo, ed è così che anche a questo paese è stato dato un senso nel Cammino, nato dall’unione della Festa del Patrono di Fiumalbo e Cutigliano. È lei la custode della tappa di Popiglio del Cammino di San Bartolomeo. Sotto casa sua c’è il totem. È pronta a dare una mano ai pellegrini che arrivano. A volte si rompe una scarpa, a volte bussa una mamma con una bambina affaticata. E’ lei che veglia il Cammino dalle Torri di Popiglio a Piteglio e tiene pulito il sentiero. È questo il segreto: scopri- re antichi selciati e tenerli puliti: una rete di mani silenziose contribuisce così alla rinascita dei borghi dove gli stessi montanini hanno riscoperto luoghi che non conoscevano, come certe sorgenti.
Il successo del Cammino è aver legato tutte le Pro Loco, che hanno colto il senso di partecipazione e condivisione, e la gente sa che un pellegrino non è un turista, ma un’anima che si cerca, e si trova. La rinascita dei borghi è importante anche per la città. Il futuro è anche il sentiero ritrovato. Il futuro è ritrovarsi.