Il mondo è piccolo per lui, talmente piccolo che il suo nome viaggia da tempo sull’asteroide numero 198.616, grazie al Minor Planet Center di Cambridge. Ma è soltanto uno degli innumerevoli riconoscimenti ricevuti, dove brillano i quindici concorsi fotografici internazionali vinti. Il suo obiettivo ha ritratto i volti dei popoli e i paesaggi dei 150 paesi visitati in 34 anni di carriera. Ma soprattutto è stato tra i primi al mondo a lanciare l’allarme sul riscaldamento globale e a documentare lo scioglimento dei ghiacci. La fragilità del Pianeta Azzurro è la sua priorità e la sua opera, un prodigioso archivio di immagini e video, è confluita nei venti libri pubblicati e nei documentari trasmessi da tutte le reti Rai, spesso volando con la sua flotta di droni fin dentro il fuoco dei vulcani.