Nella sua cassetta degli attrezzi fogli di carta, trincetto e bombolette spray. Nella sua testa invece un angolo, un anfratto, un muro muto e dimenticato della città in cerca di un nuovo sguardo. Non un nome né un volto, semplicemente una sigla, LDB ha lasciato la sua impronta urbana un po’ ovunque in città, a partire dall’ormai amichevole Batman 2.0 che troneggia nello stretto vicolo che conduce a piazzetta Sant’Atto, prima apprezzata opera di street art in città a esser firmata con quella sigla. Da allora, con quella sua cifra distintiva che è lo stencil, arricchisce il tessuto urbano di nuovi segni, nuove presenze che in qualche modo, pur silenziose, suggeriscono un dialogo con la città stessa.
Dal suo filtro sensibile sono passati politici, attori, calciatori, cantanti o soggetti di fantasia, ma anche personaggi che con la città hanno un legame serio e profondo, come Silvano Fedi, Marino Marini, Beatrice di Pian degli Ontani, Kobe Bryant. Una forma d’arte che parla al cuore, pretesto a volte anche per toccare le coscienze.