
Se Pistoia, negli ultimi cinquant’anni, è stata meta di villeggianti e visitatori, una buona parte del merito va anche al ‘nostro’ Zoo cittadino, oggi Giardino zoologico. Perché questo è diventato: un’ampia area verde ad alta vocazione botanica che, in aggiunta, ospita anche animali che difficilmente incontreremmo nella vita di tutti i giorni: dalla giraffa all’elefante, dalle zebre ai pinguini africani, dal leone al panda rosso, fino ad alzare il conteggio a ben 550 animali per 102 specie accolte. Una vetrina per i visitatori? Tutt’altro perché il nostro Zoo è impegnato a 360 gradi in progetti di tutela di specie minacciate dall’estinzione e vittime di maltrattamenti ad opera dell’uomo. Merito del direttore e medico veterinario Paolo Cavicchio e della moglie Eleonora Angelini, responsabile della comunicazione e dei progetti scolastici, che già da tempo hanno raccolto il testimone che fu di Raffaello Galardini, nonno di Cavicchio che nel 1970 aprì il grande parco. Oggi lo zoo, privo di barriere e ricco di suggestivi laboratori, come ascoltare le voci degli animali nelle notti di luna, resta una delle mete predilette dei pistoiesi, soprattutto dei bambini.