Abbiamo fatto due chiacchere con Luca Bracali, il fotografo pistoiese dagli innumerevoli riconoscimenti.
Il 2023 è stato per lui un anno caratterizzato e ricco di viaggi: dalla Colombia ad inizio anno fino ai paesi del nord europa, islanda, Finlandia e Norvegia. Arrivando all’Argentina, il Vietnam, Kirghizistan e Kazakistan. Di recente, a Settembre, Luca ha visitato Groenlandia e Danimarca ed è appena tornato dal Kazakistan.
“Di tutti i viaggi che ho fatto quest’anno metto l’highlight sull’Islanda, la terra dei ghiacci, dove ogni giorno si vivono nuove e diverse esperienze e si ha la proiezione di un mondo astratto, come delle favole. Tra i 155 paesi visitati lo metto al primo posto per la diversità paesaggistica che ha: passiamo dai vulcani agli iceberg, dai fiordi alle montagne, dalle grotte di ghiaccio a delle pianure estesissime. È la terra che più mi affascinato”.
Anche l’Argentina è rimasta nel cuore di Bracali “Siamo andati dal profondo sud, Ushuaia, la terra del fuoco, fino alla punta più a nord, Puna, a toccare 4700 metri di quota. Viaggio quindi dal profondo sud all’estremo nord attraverso ghiacciai, montagne fino ad arrivare ai luoghi più remoti. È stato un grande traguardo riuscire a fotografare il Cono de Arita (meraviglia naturale geologica quasi sconosciuta che si trova nella Puna a una cinquantina di km da Tolar Grande, un paesello di 150 anime)”.
Nei suoi viaggi, Luca Bracali, ha una grande compagna di vita, la moto, che definisce come massimo segno di libertà.
Anche uno degli ultimi viaggi, quello in Danimarca, lo ha fatto da motociclista: “Abbiamo raccontato di foreste, scogliere bianche e isole tra cui un’isola di 1.98 km quadrati con 14 abitanti. Abbiamo poi visto immense dune di sabbia con fari leggendari, piccoli villaggi di pescatori e poi grandi città come Aarhus a raccontare il museo ARoS con la sua opera “Your rainbow panorama” di Olafur Eliasson: si tratta di un anello colorato con colori dell’arcobaleno e da lassù riesci a vedere la città a colori, attraverso e grazie a essi” .
Questo viaggio ha un vero e proprio nome “Planet Explorer” “nato nel 2011, nasce come novità assoluta, come Life Tour. Vuole essere un reportage come gli altri che faccio, ma la novità, differenza e difficoltà è il suo essere Live: come troupe, di giorno guidiamo e facciamo in moto da 250/300 km al giorno. Nel contesto sono motociclista e conduttore (racconto storie laddove mi fermo nei luoghi più interessanti); realizzo immagini fotografiche e video con il drone e dopo l’intera giornata arriviamo in albergo e proprio quando non abbiamo più un briciolo di forze, lì c’è da iniziare la fase di produzione. Io devo scrivere un testo, selezionare le immagini e il mio collaboratore deve montare e fare editing video di quello che abbiamo filmato durante il giorno perché poi deve essere tutto pronto per la pubblicazione al mattino su YouTube e su moto.it, una delle testate più importanti al mondo a livello di motociclismo (in particolare si parla di MotoTurismo)”.
Luca Bracali, non si ferma mai, continuerà a girare il mondo con i prossimi due viaggi in cantiere: il Canada (per fotografare gli orsi polari) e la Namibia. Ma c’è dell’altro: ha due progetti in cantiere da molto tempo “Il primo è un libro sulle donne che ho in testa da dieci anni : voglio esaltare la bellezza della donna troppo spesso massacrata e privata dei suoi diritti e della sua intimità e questo a tutte le latitudine. Vorrei fare un libro per valorizzare la bellezza interiore della donna ad ogni latitudine e grado: foto di volti di donne di ogni etnia e tribù. Il secondo è la pubblicazione di un libro che racconta la terra vista con gli occhi del drone: oltre l’orizzonte per raccontare le meraviglie del mondo”.
E noi continueremo a sognare con la sue bellissime foto.